Che tipo di Relatore Webinar sei? 5 tipologie di Relatore Webinar!
Diamo il Benvenuto a Elisa, nuovissima collaboratrice di Webinarpro.it, con questo primo post sull’Ansia del Relatore e sulla psicologia del Webinar.
Speriamo sia solo il primo di una lunghissima serie e preparati a imparare davvero molte cose!
In questo articolo parliamo di:
Da formatore a formatore online. Cosa cambia?
Quali sono le tipologie di relatore online?
Se hai già letto il post Webinar e Aula virtuale: i consigli degli esperti per fare formazione online dal vivo ti sei già fatto un’idea di quanto possano cambiare le cose dall’aula in presenza al WebTraining, al Webinar usato in formazione.
L’interazione tra partecipanti e relatore risulta essere uno degli aspetti fondamentali su cui si basa un webinar. I webmeeting, così come le conferenze, riunioni online, aule virtuali sono ancora concetti noti a pochi e la maggior parte delle persone è solita partecipare a corsi di formazione in aula e a recarsi quindi presso il posto in cui si svolge il seminario per ascoltare il relatore.
Negli ultimi anni però, abbiamo assistito ad un cambio di tendenza, c’è stato un aumento esponenziale per quanto riguarda la formazione a distanza, grazie alla quale una persona può permettersi di seguire la lezione virtuale senza doversi spostare da casa.
Un formatore tradizionale che vuole passare all’aula virtuale e usare il Webinar, deve rivedere il proprio modo di interagire e comunicare i propri contenuti!
L’arrivo di nuove tecnologie ha modificato la metodologia del “fare formazione”; i relatori, abituati ad esporre dal vivo, ora si trovano a dover gestire un’aula davanti ad una webcam non potendo così osservare le dinamiche di gruppo, le espressioni, gli atteggiamenti dei partecipanti, e tutti quegli elementi che in psicologia vengono definiti comunicazione non verbale.
Questo cambio di setting potrebbe risultare ostico per alcuni formatori, per i quali potrebbe rivelarsi difficile essere spontanei e coinvolgere i partecipanti.
Il partecipante a un Webinar deve essere coccolato!
E non dimentichiamo quanto durante un webinar, un webmeeting o una webconference, risulti importante che ogni partecipante sia messo a suo agio, possa muoversi all’interno della piattaforma con facilità e sia quindi in grado di poter apprendere quanto spiegato nella maniera più semplice possibile.
L’interazione risulta quindi essere un elemento fondamentale per non incorrere in una lezione monotona, noiosa e ad un solo canale.
Si tratta di competenze diverse dal contesto formativo tradizionale e che possono generare un’ulteriore elemento di stress per il Relatore.
Questo cambio nel “fare formazione” che comporta nuove regole e un nuovo setting, potrebbe mettere in difficoltà alcuni relatori con precise caratteristiche di personalità?
Esistono delle categorie di persone più esposte a questo rischio?
Ci sono delle caratteristiche di personalità sulle quali è possibile lavorare per non incappare in questo problema?
Un po’ di psicologia del Webinar
La personalità può essere definita come l’insieme delle modalità di comportamento, di pensiero e di relazionarsi con gli altri inerenti un dato soggetto, su base sia congenita che acquisita; essa comprende il temperamento, che è il fondo biologico, umorale che indirizza le condotte del soggetto, e il carattere, il quale si riferisce allo stile di comportamento, legato non solo a fattori costituzionali ma anche a modalità apprese.
Secondo una tra le più famose teorie, nota come teoria dei BIG FIVE, esistono 5 fattori, misurati attraverso un test, che caratterizzano la personalità.
- Grado di estroversione: si riferisce a caratteristiche di personalità riconducibili all’energia, all’attività. Si tratta di quelle persone solari, molto estroverse, quelle che durante gli eventi riescono ad animare la serata e a condurre il gruppo verso il divertimento di tutti i membri.
- Grado di ostilità: riguarda il livello di cooperatività, gentilezza, cordialità e nel polo opposto all’egoismo e all’indifferenza. Qui in particolare mi riferisco, per quanto riguarda il polo positivo, a quelle persone che tutti vorrebbero come amiche, quelle persone che quando ti trovi in difficoltà sono pronte a correre in tuo aiuto senza pensarci troppo. Nel polo opposto invece, si trovano coloro che pensano solo al loro orticello, per utilizzare un’espressione famosa “not in my backyard”.
- Livello di coscienziosità di cui fanno parte: la diligenza, l’ordine, la precisione, la perseveranza. Pensando a questa categoria, mi vengono in mente gli impiegati di banca, persone molto precise che riordinano scrupolosamente ed attentamente i documenti prodotti.
- Grado di stabilità: polo positivo sicurezza, calma, tranquillità, polo negativo l’ansietà, la vulnerabilità, l’insicurezza. Per quanto riguarda l’accezione negativa del termine, rientrano tutti coloro che faticno a gestire le emozioni, persone che di fronte ad un’esame, una platea, si bloccano ed entrano in panico.
- Livello di apertura all’esperienza: apertura a cose e persone molto diverse da sé. Ad esempio in questa categoria rientrano tutte quelle persone che amano viaggiare, conoscere posti totalmente differenti dalla loro cultura, persone curiose di assaporare cibi nuovi.
Come usare il Big Five e applicarlo al Relatore dei Webinar
Da questa analisi si può ipotizzare che:
- i relatori che si riconoscono come persone molto introverse e poco energiche, probabilmente saranno dei formatori con tratti d’ansia elevati e forte predisposizione allo stress, ridotta capacità di problem-solving.
- i relatori che invece avranno un’alta predisposizione all’ostilità e una scarsa apertura all’esperienza (persone chiuse nei loro pregiudizi e schemi mentali) tenderanno forse, durante un webinar, a non prendere in considerazione alcune domande della chat perchè troppo lontane dal loro modo di pensare, non riuscendo quindi a relazionarsi perfettamente con i fruitori del corso.
- Relatori invece esageratamente precisi e ordinati, tenderanno forse ad essere poco creativi e ad avere difficoltà a trovare soluzioni alternative nel caso in cui qualcosa durante il webinar dovesse andare storto
Ci sono molti altri aspetti da approfondire, ma questo primo tassello può essere utile per iniziare a porti alcune domande utili sul tuo stile di conduzione dei Webinar e su cosa puoi fare per migliorarti.
Ad esempio, rispondi a queste domande:
- Ti sei mai trovato a dover gestire l’ansia?
- Come ci sei riuscito?
- Quali strategie sei riuscito a mettere in atto?
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